Sulle
tracce della Dea
viaggio
nel grembo della Storia
Sinossi:
Un
viaggio accattivante fra passato e presente attraverso il
Mediterraneo, in cui foto, testo e illustrazione uniti nella forma
del carnet de voyage ci
conducono
nei
luoghi più simbolici della civiltà della Dea Madre, alla
ricerca delle nostre radici e di un futuro possibile.
Struttura:
L'archeologa
Marija Gimbutas, che dedicò la sua vita a studiare le antiche
popolazioni dell'area europea, scoprì nei reperti le tracce di una
civiltà estremamente raffinata nata 25.000 anni fa, caratterizzata
dall'assenza di guerre e da una grande fioritura culturale. Il legame
assoluto fra gli esseri umani e la madre terra celebrato naturalmente
nel corpo femminile e nel culto della Grande Dea, diede luogo a
società così sostenibili da durare per circa 20.000 anni. E' questa
cultura atavica che i popoli del mediterraneo condividono: essa era
talmente radicata da influenzare profondamente le popolazioni
successive quali i Lici, gli Etruschi, i Berberi, e ancora oggi il
suo eco fa vibrare corde profonde in chi ne senta parlare...
Sulle
tracce della Dea narra il viaggio che mi ha portata alla scoperta
di alcuni dei luoghi chiave di questa antica civiltà: Çatalhöyük,
in Anatolia centrale, da
molti considerata la prima
metropoli al mondo, dove
sono stati
rinvenuti i reperti fra i più importanti legati al culto della
grande Dea;
gli stupefacenti templi a forma di corpo di donna di Malta e Gozo
costruiti
per accogliere attraverso le loro
pietre equinozi e solstizi;
Simena, affascinante città matrifocale licia della Turchia,
sprofondata sotto al mare per un terremoto e ancora visibile fra le
acque cristalline e Sejnane, piccolo
villaggio berbero
tunisino al confine con l'Algeria,
dove le donne lavorano la terracotta secondo un metodo ancestrale e
con
decorazioni che riprendono
la simbologia della Dea.
Il
racconto si compone di foto scattate durante il percorso,
di un testo scritto in prima persona sotto forma di diario
giornalistico
e di
illustrazioni e interventi grafici che andranno a intessere con le
foto un suggestivo
e
costante
dialogo.
E'
suddiviso secondo le
4 tappe
sopra citate, che sono
sempre contestualizzate con
brevi cenni all'attualità.
Motivazioni
e intenti:
Cosa
c'era prima di una storia scandita dalle battaglie e da violenti
cambi di scenario; prima della divisione in nuclei separati chiamati
famiglie e dell'organizzazione della società in gerarchie e gruppi
di potere, sulla base della quale abbiamo modellato la nostra idea di
civiltà?
Forse un mondo che era comunità,
dove non esisteva prevaricazione e uomini e donne condividevano
potere e margine di azione.
Marija Gimbutas ci porge attraverso
i suoi studi una nuova prospettiva da cui osservare la storia
dell'umanità, chiedendoci di abbandonare i nostri schemi e di
sollevare lo sguardo dal ristretto segmento di storia in cui ci
troviamo, per aprirci a nuove possibilità di intendere il concetto
stesso di civiltà.
E' con questa ispirazione che nasce
Sulle tracce della Dea,
un viaggio nel grembo della storia,
nello spazio e nel tempo, alla ricerca di quel lembo che unisce le
nostre radici più antiche con l'oggi.
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